1h di macchina

Parma

Traversetolo

Neviano degli Arduini

Scurano

Da Parma ci si dirige verso l’esterno, in direzione Botteghino e da qui verso Malandriano. Questa frazione aveva già nel 980 la chiesa che godeva il titolo di plebana. L’attuale è del 1700, e conserva ancora un porta-cero del XV secolo (scheda della Pieve di Malandriano in questa app). Si continua con la Str. Pilastrello, che porta nell’omonimo borgo. Questa località prese il nome da un piccolo pilastro su cui era stata dipinta l’Immagine della Madonna. Da qui si arriva comodamente a Monticelli. Esisteva già un castello in questa zona nel 980, e ha una chiesa parrocchiale eretta nel 1715, un oratorio dedicato agli Oratori di S. Matteo a Salvarano del 1645, e uno a Sant’Anna alle Salde. Nel 1925 qui sono state scoperte acque sorgive termali, e da qui è divenuta una località prettamente termale.

Da Monticelli si arriva a Basilicagoiano, in antico denominata La Villa, nome che è rimasto per indicare il centro di questa frazione. Da qui ci si rivolge verso Sud verso Montechiarugolo, con il suo castello. Fu feudo vescovile fin oltre il 1000, quando passò al Comune di Parma che lo diede ai Sanvitale, i quali vi costruiranno nel 1121 il primo castello, distrutto nel 1313 da Giberto da Correggio; risorto poi solo nel 1406 per opera di G. Torelli, restò in mano alla sua famiglia fino al 1611, anno in cui Pio Torelli fu giustiziato nella congiura contro i Farnese. Ebbe questa rocca un’epoca di raro splendore sul principio del secolo XVI, allorquando Francesco Torelli e moglie Damigella Trivulzio. Confiscati i beni, i Torelli si dispersero e con loro anche lo splendore della rocca. Il castello è fra i meglio conservati della provincia. Nel centro del Paese sorge la piccola e graziosa Chiesa Parrocchiale costruita nel principio del 1900. A Ovest del paese sorge il Convento di Santa Maria delle Grazie, edificato nel 1522, già appartenuto ai Frati Minori che vi abitarono nel 1805 e in cui i salesiani di S. Giovanni Bosco hanno aperto nel 1919 una fiorente scuola agraria. A Ovest invece dell’Enza sorge l’Oratorio dell’Annunciazione di Maria Vergine detto “del Romito”, eretto prima del 1530, donato da Damigella Trivulzio Ved. Torelli ai Minori osservanti; riedificato poi nel 1700 che lo tennero fino al 1800, e nel 1869 passò ai Marchesi Lalatta Costerbosa che lo restaurarono.

Da qui si prosegue, si passa Tortiano, Mazzola e si arriva a Traversetolo. Importante centro Pedemontano, è terra antica le cui prime memorie si ricollegano ai Romani, ed ebbe a protezione nel periodo medioevale del Castello di Guardasone, eretto circa nel 1200 dal Comune di Parma. La prima chiesa ricordata è del 1005, sostituita da un’altra edificata nel 1424 e consacrata nel 1655, la quale venne danneggiata nel terremoto del 1882. Nella parte sud del paese sorge l’Oratorio di S. Rocco, eretto nel 1630 in occasione della peste e ricostruito a metà del 1900. La Pieve di Traversetolo dedicata a San Martino è presente in questa app. Molto interessante la collezione d’arte ospitata presso la Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo (opere di Gentile da Fabriano, Filippo Lippi, Carpaccio, Dürer, Tiziano, Rubens, Van Dyck, Goya, Monet, Renoir, Cézanne, De Chirico, De Pisis, Morandi, Burri).

Da qui si può arrivare a Bazzano, antico villaggio ricordato nel 921, conteso attraverso i secoli dai vari feudatari; all’inizio del 1300 fu feudo dei da Correggio e dal 1402 dei Terzi, passò nel 1474 alla Camera Ducale. Da questo momento si inizia una lunga controversia tra la Camera Ducale e gli Estensi per il possesso di questo Paese, e benchè Papa Giulio II che nel 1512 divenne Signore di Parma dichiarò che Bazzano facesse parte di Parma, solo nel 1844 si stabilì il confine sull’Enza tra Modena e Parma, e quindi Bazzano fu definitivamente parmense. Ebbe Bazzano una delle più antiche pievi, ricordata nel 1005, mentre la chiesa attuale risale al 1600 che conserva ancora la fonte battesimale di quella precedente (scheda della pieve presente in questa app).

Si ritorna sulla strada precedente di Scurano, al bivio di Bazzano, si prende l’altra strada in direzione Provazzano e si arriva così a Neviano degli Arduini.

Ebbe il nome dall’antica famiglia degli Arduini, discendenti di un certo Arduino. Nell’Alto Medioevo appartenne alla Chiesa di Parma e fu protetto da un castello eretto intorno all’anno 1000 e distrutto dai Guelfi di Parma nel 1266. Venne poi ricostruito dai Visconti nel 1400. Nel comune di Neviano vi consigliamo di visitare l’Oasi naturalistica del Monte Fuso in cui si trova anche l’ufficio turistico.

Si prosegue, si passa per Lupazzano, e si arriva al bivio di Sasso. L’importanza di questa località è legata intrinsecamente alla Pieve (presente in questa app) che campeggia sull’alto di un cocuzzolo di arenaria dell’inizio del XI secolo, eretta dalla Contessa Matilde di Canossa, al posto di un’altra decadente ai piedi del monte risalente probabilmente al VIII o IX secolo. In stile basilicale, in tre navate con sei arcate per parte, separate da due ordini di massicce colonne tonde di cotto che sorregge il tetto in capriate in legno.

Da qui si arriva a Monchio, e infine si giunge a Scurano. Appartenne ai tempi antichi al ducato estense e solo nel 1853 fu aggregata definitivamente al territorio parmense. L’antica pieve (presente in questa app) del 1200 fu sostituita nel 1700 dall’attuale chiesa a tre navate con ancora qualche scultura risalente alla chiesa precedente.