2h

Parma

Fontanellato

Soragna

Busseto 

Partendo da Parma, si percorre la Via Emilia fino a Pontetaro. Da qui si gira in direzione Romitaggio e si segue Str. Farnese verso Fontevivo. Il nome di questa località deriverebbe dal latino “fons vivus”, preso dalla Bibbia, dai monaci cistercensi che bonificarono la zona. L’antica abbazia fu fondata per volere di Lanfranco, Vescovo di Parma, e in concorso con il Marchese Delfino Pallavicino e fu affidata il 5 maggio 1142 ai Monaci Cistercensi provenienti dal Monastero Piacentino di Chiaravalle della Colomba, per poi passare ai Benedettini di S. Paolo di Roma nel 1546, quindi della Congregazione di S. Giustina di Padova e poi ai Cassinesi. Questi ultimi cedettero i diritti temporali al duca Ranuccio I Farnese nel 1605 il quale chiamò a Fontevivo i Cappuccini. Di grande pregio è la chiesa di stile gotico-lombardo annessa al monastero cistercense. Essa è a tre navate con transetto e calotta nell’incrocio, riedificata dagli stessi cistercensi sulla fine del secolo XII. Siamo ai primi albori dell’arte gotica portata in Italia dai monaci francesi. Scheda dell’Abbazia in questa app.

Da Fontevivo si prosegue a Fontanellato. Si tratta di una terra antica, abitata fin dalla preistoria e particolarmente durante l’età del bronzo. Il nome di questo borgo deriva dalle molte sorgenti di acqua, affioranti e sotterranee, che irrigano il territorio circostante. Con l’affermarsi del sistema feudale sorse il castello, posseduto dai Marchesi Folco e Ugo d’Este, che poi passò poi a Oberto Pallavicino. Questa rocca che vide spesso gli scontri dei Guelfi contro i Ghibellini subì gravissimi danni, per poi essere ricostruita dai Terzi. Nel 1378 diventano feudatari di Fontanellato i Sanvitale che vengono riconosciuti Conti nel 1404 dai Visconti di Milano. Giberto II Sanvitale ricostruì la Rocca che venne poi rinforzata dal figlio Stefano, e Giacomo Sanvitale la rese una confortevole dimora. Questa rocca, a base quadrata con torrette angolari, con corte quadrata, in cotto, con portico su due lati, circondata da un largo e profondo fossato ricco d’acqua, custodisce pregevoli raccolte di armi e mobili del 1500 e 1600. Al primo piano vi sono la Loggia cinquecentesca, la Sala da Pranzo, la Sala del Bigliardo e la Galleria dei ritratti. Nel giardino pensile si trova la camera ottica. Nell’interno della Rocca si trova l’Oratorio di S. Carlo Borromeo, costruito nel 1687 da Alessandro Sanvitale. Di grande importanza è pure la Chiesa Parrocchiale di Santa Croce, monumento nazionale, eretto nel 1447 dal conte Giberto Sanvitale. L’architettura appartiene al periodo di transizione dallo stile gotico a quello del Rinascimento. La facciata ha l’originaria struttura gotica. L’interno conserva l’antica e armoniosa struttura a tre navate, e della primitiva decorazione rimane anche un piccolo affresco della Madonna e di S. Giuseppe. A poca distanza dalla Parrocchiale sorge l’Oratorio dell’Assunta eretto nel 1572 per interessamento di Girolama Farnese, sposa di Alfonso Sanvitale, ma che fu rifatto interamente nel 1720. Ad Ovest del paese di Fontanellato sorge il Santuario della Madonna del Rosario, che sorse sull’area dove sorgeva già nel 1397 una piccola chiesa intitolata a S. Giuseppe, la quale fu ingrandita nel 1518 e rinnovata dal 1634 al 1641, e negli anni 80 fu eretta la primitiva facciata e gli interni. Consigliata la visita al Labirinto della Masone, il labirinto più grande al mondo, interamente realizzato con piante di bambù: qui potrete visitare anche la collezione d’arte di Franco Maria Ricci.

Usciti da Fontanellato si va in direzione Soragna. Importante territorio abitato sin dall’età del bronzo, la prima notizia di questo borgo risale al 712. La prima rocca sorse sulla sinistra dello Stirone per opera di Oberto, conte di Palazzo, del quale discesero i Lupi e i Pallavicino. Essa fu distrutta durante le lotte tra i Guelfi e i Ghibellini alla fine del decimo secolo. Risorse in località Castellazzi per opera dei marchesi Guido e Sopramonte Lupi ma venne smantellata nel 1305; venne ricostruito per la terza volta nel 1361. Nel 1514 morendo Diofebo Lupi, a lui successe il nipote Giampaolo Meli da Soragna, il quale prese il cognome di Meli Lupi di Soragna e solo nel 1530 gli fu riconosciuto il feudo di Soragna. La rocca fu trasformata in un delizioso palazzo da Giampaolo Maria IV Meli Lupi. Anche dopo la scomparsa dei feudi, i Principi Meli Lupi continuarono a reggere con somma perizia le terre di loro proprietà e presero parte attiva agli avvenimenti del loro tempo. La monumentale rocca, ridotta splendidamente ad abitazione privata, di pianta quadrata con quattro torri angolari è circondata ai lati est e sud da un fossato ora asciutto ma un tempo alimentato dal Canale Lupi. Vi si accede attraverso un ponte in muratura vigilato da due leoni in pietra. La rocca contiene sale spaziose adorne di marmi, sbalzate e argentate del XVI secolo e XVII secolo. All’interno della rocca vi è l’Oratorio della Santa Croce, eretto nel 1623. Poco distante dalla Rocca potrete visitare il Museo del Parmigiano Reggiano.

Sulla strada SP11 si trova più avanti Roncole-Verdi. In questa frazione nacque nel 1813 il celebre compositore melodrammatico Giuseppe Verdi, che morì a Milano il 27 Gennaio 1901, e dal 1874 fu Senatore. È sepolto a Milano nella casa di riposo da lui fondata. Sulla facciata dell’umile casa natale sono poste due lapidi in sua memoria. Oggi è diventata un museo visitabile.

Si procede quindi a Busseto, piccola città nella bassa pianura, a destra dell’Ongina. Centro fiorente in epoca romana, si intreccia la sua storia con quella della famiglia Pallavicino, discendenti direttamente dai Marchesi di Toscana, seguendone le sorti sino alla fine del 1588 del Ducato di Parma sotto i Farnese. Ebbe il titolo di città da Carlo V nel 1533. Lo stesso Imperatore vi convenne con il Papa Paolo III il 21 giugno 1543. La rocca fu eretta nel 985 da Adalberto di Baden e riedificata nel 1250 da Uberto Pallavicino. Un torrione merlato nel mezzo della facciata domina sopra una solida e forte costruzione. Attraverso i secoli XVII e XIX è stata più volte deturpata da aggiunte e rifacimenti. Un tempo questa rocca poteva vantare la grande arte delle costruzioni e la magnificenza dei potenti Marchesi. Il monumento più insigne di Busseto è la chiesa di S. Maria degli Angeli, in stile gotico francescano, fatta innalzare negli anni 1470-75 dai Marchesi Giovanni, Lodovico e Pallavicino, figli dell’illustre Rolando Pallavicini detto il Magnifico. In questo periodo venne pure costruito il Convento con il chiostro attiguo, e vennero dati in consegna ai Frati Minori nel 1475. La facciata di questo magnifico tempio è in laterizi con rosone centrale e senza finestre. Leggiadri fregi di terracotta adorna di stipiti. Una sola porta centrale ad arco svelto ed elegante immette nell’interno diviso in tre vanate con colonne polistili. Sull’arco trionfale domina lo stemma dell’ordine francescano. Meritano di essere visitati la bella Villa Pallavicino del 1500, il Teatro Verdi e il Palazzo del Monte di Pietà del 1679-82.