La Pieve (duomo) di Berceto venne dedicata in origine a San Abbondio e successivamente a San Moderanno, santo vescovo di Rennes. Le prime testimonianze riguardanti l’esistenza della pieve sono documentate negli scritti di Paolo Diacono, la “Historia Longobardorum“, in cui si specifica che re Liutprando “monasterium quod Bercetum dicitur aedificavit”. In seguito, Sigerico, arcivescovo di Canterbury, nel racconto del viaggio che lo stava portando in pellegrinaggio a Roma nel 990, nomina la mansione (sosta per i pellegrini) sulla Via Francigena “Sancte Moderane”. La facciata in stile romanico, ricostruita nel 1845, presenta un portale strombato con arco a tutto sesto che racchiude una lunetta: qui viene rappresentato Cristo in croce con i soldati e Longino che lo trafigge, mentre un personaggio ne raccoglie il sangue in un’anforetta. Dall’altra parte della croce che divide in due la rappresentazione (alla destra di Cristo) sono raffigurati la Madonna e i Santi Moderanno e Abbondio. Nell’architrave sottostante vengono rappresentati da vari animali i vizi degli uomini. Nel fianco sinistro della chiesa, ai lati del portale, si possono scorgere due figure, sono i santi Pietro e Paolo: il primo, la “pietra” su cui Gesù fonda la Chiesa, il secondo, l’apostolo delle genti, il primo vero divulgatore del messaggio cristiano. Un tema legato alla Via Romea è raffigurato nella lunetta del portale laterale: l’adorazione dei Magi. I Magi furono infatti percepiti come i precursori di ogni pellegrinaggio posteriore. All’interno il duomo di Berceto è diviso in tre navate da possenti colonne. Inserita nell’altare troviamo oggi una lastra tombale risalente all’VIII secolo, decorata con pavoni ai lati di una croce. Il pavone, in ambito pagano prima e cristiano poi, simboleggiava l’immortalità e si riconduce pertanto al discorso della vita oltre la vita terrena. Nel XV secolo, quando Berceto era nell’orbita della famiglia dei Rossi, il tempio subì una trasformazione stilistica: fu apposta la “firma” della nobile famiglia sui capitelli – un leone rampante –, e gli archi divennero a sesto acuto al posto di quelli romanici. Nel 1971, a seguito di scavi archeologici effettuati all’interno della chiesa, in una tomba venne ritrovato un pregevole calice in vetro (probabilmente anteriore all’anno 1000): oggi è conservato in ottimo stato al Museo del Duomo, che vi consigliamo di visitare.

CATEGORIA
Pievi di montagna
INDIRIZZO
Piazza Duomo
43042 Berceto
Italia