Il centro storico della nostra città custodisce un luogo tanto affascinante quanto sconosciuto:  l’Orto Botanico di Parma.

Prima dell’attuale Orto, esisteva a Parma un Giardino “dei Semplici” fondato da Ranuccio I Farnese, secondo l’uso del periodo, si coltivavano erbe medicinali.

Invece la nascita dell’Orto Botanico risale al 1768 grazie alla volontà dell’abate Giambattista Guatteri titolare della cattedra di Botanica dell’Università di Parma, introdusse lo studio delle piante in maniera sperimentale, riuscendo ad acclimatare con successo le piante esotiche, portando così l’Orto di Parma a essere considerato tra i più importanti in Europa.

Le serra venne progettata dall’architetto francese Petitot  e vide il suo completamento nel 1793.

Nel 1950, il direttore Fausto Lona ampliò le costruzioni esistenti, creando un insieme di ambienti climaticamente adatti per lo studio delle piante; L’ambiente raccoglie e tutela la flora autoctona che offre al visitatore il senso di un’escursione naturalistica sul territorio. Si possono inoltre ammirare raccolte di specie esotiche. Tra le numerose piante presenti vanno menzionate la Ginkgo biloba piantata nel 1791, le collezioni di succulente, di rose, piante acquatiche, insettivore, bonsai autoctoni per non parlare della violetta di Parma, fiore simbolo di Parma. Come individuare la Violetta di Parma? È sufficiente chiudere gli occhi e affidarsi all’olfatto: il suo profumo inebriante funge da guida.  Le origini di questo fiore sono misteriose: Quando arrivò a Parma fù accolta con grande entusiasmo. Da qui iniziò il processo della selezione che portò a una specie locale che fu poi ribattezzata “Viola Odorata Duchessa di Parma” in onore di colei che per essa nutrì un’immensa passione: Maria Luigia d’Austria.

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