Il Castello di Torrechiara si mostra come splendido esempio di arte castellana italiana famoso oltre che per la sua bellezza, per la sua storia consumata tra le sue mura.

Teatro di una bellissima storia d’amore, quella fra il condottiero Pier Maria de Rossi e la dama Bianca Pellegrini, le leggende popolari ci ricordano che dove c’è stato un grande amore è possibile vi siano anche i fantasmi dei due amanti, restii ad abbandonare il luogo in cui sono stati tanto felici attraverso il reciproco amore.

Torrechiara non fa eccezione.

Si racconta che tra i corridoi e le stanze del castello, in particolar modo nell’ala ovest, si aggiri ancora il fantasma del Conte Rossi che passeggia infelice per il suo amore perduto, ripetendo la frase “nunc et semper” (ora e sempre), motto dei due amanti che, pur essendo entrambi già sposati, hanno rifiutato i propri impegni e deciso di vivere alla luce del sole la loro passione.

Il motto è tutt’ora osservabile nell’affresco custodito all’interno della “Camera d’Oro” del castello, edificato tra il 1448 e il 1462.

Sembra che il castello sia infestato anche da un’ulteriore presenza. Impossibile che si tratti dell’amata Bianca Pellegrini poiché si narra dell’incapacità dei fantasmi nell’attraversare l’acqua e che quindi Bianca, seppellita poco al di là del fiume Po, non possa più tornare a Torrechiara.

Pare quindi che il secondo spirito sia quello di una dama vissuta nel castello durante il Seicento, periodo più recente alla storia tra Pier Maria e Bianca, la quale fu murata viva dal marito. Tuttavia, non si tratta di una presenza inquietante, bensì di una donna estremamente espansiva ed allegra, che elargisce baci a coloro che hanno la fortuna di incontrarla.

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