La città di Parma è attraversata dal torrente Parma; “torrente”, quindi bisognerebbe dire “il” torrente Parma, maschile. Ma a Parma si dice da sempre “la” Pärma, femminile.

La Parma viene chiamata “voladora”, cioè che vola velocemente verso il Po. Se visiterete Parma in estate vedrete un torrente in secca, al limite un rigagnolo d’acqua, ma d’inverno, quando piove molto e l’acqua scende dai monti, e rotola, veloce, scura e potente, “la Parma” fa paura.

Vi consigliamo di passeggiare sul Lungoparma, di passare da una parte all’altra del torrente su uno dei dieci ponti; potreste anche essere fortunati e vedere un capriolo che bruca l’erba nel greto del torrente, in città. Fermatevi in prossimità del Ponte di Mezzo, nel sottopassaggio tra le vie Mazzini, Toscanini e Mariotti: lì potrete visitare i resti del Ponte romano.

Seguendo “la Parma”, ma nel senso opposto rispetto alla “voladora”, andate dalla pianura verso la collina e la montagna: da una parte del torrente, verso Arola, Torrechiara, Langhirano, Castrignano, Cozzano e Beduzzo, oppure dall’altra parte, verso Lesignano de’ Bagni, Neviano degli Arduini e Tizzano.

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