1h e 30 min

Parma

San Secondo (Rocca dei Rossi)

Zibello (Rocca di Zibello)

Polesine 

San Secondo Parmense fu centro notevole in epoca romana come è confermato dai molti ritrovamenti. Nell’Alto Medioevo era luogo paludoso e vi era anche un Lago. Nel piccolo borgo allora, fra le poche case, vi era una Torre già esistente nel 894 posseduta nel 999 dal Capitolo della Cattedrale di Parma. Passò nel 1247 ai Pallavicino e poi successivamente al Comune di Parma. Lo ebbe poi Rolando Rossi nel 1365. I Terzi bruciarono il castello che verrà riedificato da Pier Maria Rossi nel 1459. Sotto la signoria di Troilo I Rossi, San Secondo ebbe il periodo migliore; Troilo fu fatto marchese dal Re di Francia Luigi XII, ed ampliò la roca. Il governo dei Rossi sul feudo di San Secondo durò fino al 1802. Di questo castello ci rimane il quartiere cinquecentesco e il torrione della facciata a levante. Presso la rocca vi è l’Oratorio della Beata Vergine del Serraglio o del Parco, eretto poco dopo il 1663 ed ampliato nel 1685 su disegno del Bibiena.

La Collegiata fu eretta nel 1470 per munificenza di Pier Maria Rossi. Vi è la chiesa di San Domenico, eretta nel 1638 e restaurata nel 1680.

Dopo San Secondo si mantiene il percorso su SP10, passando attraverso Valle, passando vicino a Roccabianca e Ragazzola. Si arriva dunque a Pieveottoville. Questo paese ha una chiesa rinomata per il suo organo antico intitolata Pieve Altavilla. Ebbe un castello in località Torrione, e fu feudo dei Rossi. Orlando Pallavicino bruciò la rocca nel 1403 perché della fazione opposta. Nel 1413 prese nome di Pieve d’Ottoville, e i Pallavicino ne ebbero il territorio il feudo dal 1432 al 1806.

Si prosegue dunque per la SP10, per arrivare a Zibello. Questo piccolo centro è posto sulla destra del Po. Deriva il suo nome da “Ghibello”, e tradisce quindi la sua origine ghibellina. Nel 1219 si svolse a Zibello una furiosa lotta tra Parmigiani e Cremonesi uniti contro i Piacentini e i Milanesi, con la vittoria di Parma. Esiste un torrione, resto di una antica fortezza romana sulla quale i Pallavicino innalzarono una forte rocca. Questa fortezza fu sempre oggetto di aspre lotte tra i Pallavicino e i Cremonesi nel 1337 e tra i Pallavicino e il Marchese di Ferrara nel 1418, a seguire anche contro i Rangoni. Nel 1630 Zibello fu lasciata ai Pallavicino e Roccabianca ai Rangoni.

Degna di menzione è la chiesa parrocchiale in stile gotico lombardo, eretta dal marchese Francesco Pallavicino verso la fine del 1400, il Palazzo dei Marchesi Pallavicino e il Teatro Comunale.

Si arriva infine a Polesine, di cui il nome deriverebbe da una voce della bassa latinità che significa ridosso o rialto; dai resoconti storici risulterebbero due Polesine, uno “dei Manfredi” poi ingoiato dal Po, e “di San Vito”, ovvero quello attuale. Feudatari di Polesine furono i Pallavicino, contrastati da un primo momento dai Rossi, e dal 1457 Polesine divenne feudo del ramo della famiglia discendente da Gian Manfredo Pallavicino fino al 1731.Esiste qui un castello, con due torri del secolo XVII, già dei Pallavicino. Da qui si raggiunge comodamente il Parco Isola Giarola.