Le origini del fondatore Italo Ferrari “il burattinaio parmigiano” provengono dalla bassa parmense nella zona di Sissa Trecasali. 

La sua grande passione sono stati i burattini, passione nata grazie agli spettacoli dei Maestri Amaduzzi, Belli e Campogalliani i quali intrattenevano le comunità del territorio di Sissa. 

Un giorno Italo decise di allestire un banchetto con qualche burattino ricavato da paletti, ispirandosi ai suoi idoli. 

Non tardò ad arrivare la sua prima rappresentazione “La foresta perigliosa” che riscontrò i favori del suo pubblico compaesano. 

Nel 1914 Italo creò “Bargnòcla”, prendendo spunto da un suo vecchio datore di lavoro che aveva la particolarità di una grossa natta sulla fronte. 

Dovette aspettare il termine delle guerre per dedicarsi pienamente al lavoro da burattinaio dove, ovunque andò, fu sempre ben apprezzato dalle piazze e dai teatri italiani in cui inizialmente si esibì, fino all’apparizione sulla prima televisione sperimentale nazionale, nel 1953. 

Il figlio di Italo, Giordano Ferrari 

diedseguito ai ricordi lasciati dal padre, creando un’importante raccolta di burattini e documenti che raccontassero anche le storie dei maestri burattinai. 

Questa collezione è riuscita arrivare fino a nostri giorni grazie a una costanza della famiglia Ferrari, una grande raccolta ospitata nel museo dedicato a Giordano Ferrari, che figura oggi come una delle più importanti raccolte italiane del teatro dei burattini. Il Castello dei Burattini è visitabile al pian terreno dell’ex- monastero di San Paolo, poco distante da Piazzale della Pace a Parma.
Un patrimonio costituito da 2842 pezzi tra marionette, burattini e pupazzi. 

Ancora oggi la compagnia è attiva a livello internazionale, esibendosi dall’America alla Cina e riuscendo a sopravvivere egregiamente al cambiamento del tempo, regalando sorrisi a grandi e piccini. 

  

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