Noi moderni definiamo i “Salti del Diavolo” come una formazione sedimentaria di circa 80 milioni di anni. Una frana sottomarina di ciottoli e sabbia, che si estende nel sottosuolo dal Monferrato all’Appennino Modenese e che trova nell’area della Val Baganza, tra Cassio e Chiastre di Ravarano, uno dei più spettacolari affioramenti: 5 chilometri di strette guglie e pareti rocciose che emergono improvvisamente, elevandosi per alcune decine di metri rispetto al terreno circostante, molto diverso.

Non è così.

Questa è la vicenda: in passato il Diavolo cercò di indurre in tentazione un eremita, che si era ritirato in questa zona, con cibi, vino ed una bellissima fanciulla. Invano. L’eremita estrasse una croce e con questa riuscì a mettere in fuga il Diavolo; la fuga precipitosa avrebbe generato queste rocce, graffiate per la rabbia dalle unghie del Diavolo.

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