La leggenda narra di due fiumi considerati fratelli, il Taro ed il Ceno che hanno origine da due sorgenti d’acqua che nascono dallo stesso ventre, il monte Penna. È proprio lì che secondo la leggenda nasce la sfida, un po’ per gioco, un po’ per dimostrare la propria forza, tra i due fiumi considerati fratelli.

Così i due fiumi si accordarono sulla sfida che avrebbero dovuto tenere e decisero che si sarebbero separati, prendendo ognuno il proprio corso lungo le valli già segnate, per poi incontrarsi di nuovo a Fornovo, decretando così un incontestabile verdetto: chi fosse giunto per primo sulle sponde del paese, avrebbe dato il nome al fiume che da Fornovo, dopo aver attraversato la pianura, si congiunge al grande fiume Po.

“Domani notte, appena spunterà la luna, partiremo, ognuno per la valle alla quale darà nome. Chi per primo arriverà a Fornovo, potrà proseguire la corsa fino al Po come fiume principale. Chi arriverà secondo, morirà nelle acque del primo, terminando lì la sua corsa.”

La notte seguente, un cielo ricoperto di stelle attendeva che dai monti spuntasse la luna. Le sorgenti dei due fratelli non si vedevano l’una con l’altra così mentre il Taro, da tempo sveglio, fissava impaziente l’orizzonte pronto a scorrere verso valle, il Ceno ancora dormiva tranquillo.

La luna non tardò ad affacciarsi dai monti col suo candido chiarore ed il Taro, vigile da tempo, abbandonò tutta la sua inerzia, scivolando verso Fornovo.

Il Ceno si svegliò poco dopo accorgendosi che la luna si era ormai sporta dai monti senza remore. Si fece cadere verso Anzola, rendendosi conto di dover recuperare terreno, così nella sua frettolosa corsa scelse il percorso più rapido ed impervio, tra forre e rapide, cascate e gole, cercando di recuperare ad ogni costo.

Da Bardi in avanti si fece strada scavando una valle profonda, evitando di perdere terreno girando attorno all’abitato di Varsi per poi proseguire verso Varano.

Le montagne attorno degradavano verso valle, ed il Ceno capì di essere ormai vicino al traguardo. Si lanciò con un ultimo balzo verso la pianura che spaziava davanti al suo cammino fin quando si accorse di aver perso la sfida col fratello Taro, che ormai passato da tempo, lambiva con le sue acque chete le sponde tra Ramiola e Fornovo.

Molto tempo è passato dalle origini di questa storia ma ciò che ne rimane oltre la leggenda, sono due splendide valli, la Val Taro e la Val Ceno.

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