Negli anni ’20 del XIII secolo giunsero a Parma alcuni frati provenienti da Assisi. Questi frati si insediarono nel “Pratum Magnum”, un vasto prato nei pressi della città in cui si svolgevano mercati, fiere e tornei. Il nome della chiesa di San Francesco del Prato e della strada che la costeggia prendono il nome da questo luogo. Alla fine degli anni ’40 del ‘200 iniziò la costruzione della chiesa, partendo dalla zona absidale che è quindi la parte più antica: le absidi vennero costruite grazie all’intervento delle famiglie Da Enzola, Meli Lupi e Rossi. Vennero poi realizzate le mura laterali e la navata centrale. L’attuale facciata fu completata nel 1398; il campanile venne costruito molto tempo dopo, tra il 1506 e il 1521.

San Francesco presenta le caratteristiche dello stile gotico e segue le regole francescane per la costruzione delle chiese: facciata a timpano spezzato, divisa in tre fasce da paraste; al centro il rosone realizzato nel 1461 da Alberto da Verona su cui sono ancora visibili tracce di colore (rosso, ocra, verde, blu). Anticamente coronavano la facciata quattro pinnacoli, oggi scomparsi (resta solo la base del pinnacolo destro). All’interno la chiesa è divisa in tre navate ed ha una copertura a capriate lignee, ad esclusione della zona absidale, in cui ci sono coperture a volta (le regole francescane imponevano costruzioni semplici: nessuna decorazione, nessun capitello scolpito, nessun dipinto). A dividere le navate ci sono otto colonne cilindriche che sostengono ampi archi a sesto acuto.

A partire dal 1810, con le requisizioni napoleoniche, la chiesa venne confiscata, i frati minori scacciati, la struttura adibita a carcere: la navata centrale divenne un laboratorio e le navate laterali vennero soppalcate ed utilizzate dai carcerati e dalle guardie carcerarie.

Dopo decenni, negli anni ’70, la chiesa venne affidata nuovamente ai frati che iniziarono ad eliminare le strutture carcerarie. Nel 2018, in vista di “Parma 2020 – Capitale italiana della cultura”, iniziò il progetto “Liberiamo San Francesco del Prato”, progetto che ha riportato la chiesa ad essere nuovamente utilizzata per le liturgie e per eventi culturali, dopo un attento restauro, realizzato con una raccolta fondi da parte di aziende, cittadini e turisti.

Il 3 ottobre 2021, al termine di un cantiere durato 700 giorni, la città di Parma ha potuto riabbracciare la chiesa di San Francesco del Prato. Uno straordinario lavoro di recupero promosso e sostenuto da una partnership virtuosa tra pubblico e privato, e da una raccolta fondi popolare che ha visto un’intensa partecipazione da parte di cittadini provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo.

La facciata è tornata a filtrare la luce attraverso le due grandi monofore che nel cantiere di restauro sono state ritrovate pressoché integre nella conformazione originaria. Le finestre carcerarie sono state chiuse, tamponate in continuità con il paramento gotico, lasciando un’impronta muraria che mantiene una traccia leggibile. Un segno tangibile della memoria del carcere è il mantenimento delle grandi aperture carcerarie della parete laterale della chiesa. In facciata è stata riaperta la porta sulla navata sinistra. L’accesso dal sagrato piazzale è stato garantito mediante un nuovo livellamento dell’area.

Il lavoro di restauro sulle superfici è stato eseguito mediante la rimozione degli intonaci sovrammessi fino a ritrovare la pellicola pittorica originaria che è stata consolidata. Nella navata centrale si sono conservati pressoché intatti gli intonaci originari di colore bianco con ghiere che simulano il mattone intorno agli archi. Nelle colonne le parti affrescate sono state consolidate e nell’abside i preziosi affreschi comparsi sotto gli strati sovrammessi di tinteggiatura sono stati in parte restaurati. Il nuovo pavimento è in coccio pesto di calce e polvere laterizia: una stesura simile nella consistenza materiale e nell’aspetto a quella reperita nei frammenti che, prima del restauro, erano ancora presenti in chiesa.

Foto scattate da  Areaitalia;

Francesca Bocchia;

Giuseppe Bigliardi;

Matteo Fornari.

CATEGORIA
Pievi di pianura
INDIRIZZO
Piazzale San Francesco, 4
43121 Parma